Cina | Shanghai | La citta' cinese



Il cuore vero di Shanghai, nel senso storico del termine, e’ la Nanshi (南市), la citta’ meridionale. Nonostante il termine sia stato utilizzato in senso giurisdizionale solo dal 1959 al 2000, il concetto di Nanshi emerge con la nascita della Concessione internazionale nel 1842, che si trovava, appunto, a nord, e veniva quindi indicata con il nome di Beishi (北市).

La Nanshi non era altro che la citta’ cinese, quella sotto il controllo dell’imperatore e non "svenduta ai diavoli rossi”. Era protetta da un muro difensivo e presentava chiare caratteristiche tipiche della gestione confuciana della societa’ cinese. Il muro era stato costruito dai Ming nel 1554 come protezione dai pirati giapponesi, misurava 5 chilometri di circonferenza ed era alto 10 metri. L’ingresso era garantito in origine da sei ingressi carrabili e tre ingressi fluviali. Un fossato di 20 metri di larghezza e 6 di profondita’ era posto a protezione del muro difensivo. Il sistema protettivo fu demolito quasi completamente nel 1912 ma e’ tutt’ora chiaramente intuibile la sua posizione: la meta’ superiore e’ oggi Renming Road, la meta’ inferiore Zhonghua Road. L’unica parte di muro ancora visibile e’ all’incrocio tra Dajing Road e Renmin Road, presso il Dajing Pavilion.

Dal 1842 in poi la citta’ cinese divenne una sorta di ghetto, soprattutto nei primi dieci anni quando solo agli stranieri era ufficialmente concesso di risiedere nella Concessione internazionale.

Il centro della citta’ cinese era il City God Temple, oggi compreso nella zona pedonale turistica che, benche’ sfori in alcuni dettagli disneyani, presenta ancora aspetti originali. Purtroppo al di fuori della parte turistica, la citta’ cinese di Shanghai e’ stata in gran parte sostituita da edifici moderni. Oltre ad alcuni quartieri residenziali tradizionali ancora in piedi, la zona ospita tutt'ora l'importante tempio confuciano di Wenmiao due moschee (la piu' antica di Shanghai costruita nel 1870 e la piu' grande della citta', del 1917).

Zona pedonale. Area turistica che ripropone un'architettura finto-tradizionale mista a intrattenimento. E' il miglior posto per un souvenir piu' cinese o per assaggiare alcuni dei cibi di strada piu' famosi, come il chao doufu o i guantangbao. Nonostante la folla, e' sempre piacevole da visitare soprattutto durante i giorni di capodanno, quando le stradine vengono decorate con lampade di carta di tutte le forme e le dimensioni.
City God Temple. Tempio taoista dedicato agli dei della citta’.

Jiu Qu Bridge e Huxinting. Il ponte in pietra Jiu Qu (lett. "con nove curve" con riferimento alla filosofia taoista) porta alla casa da te’ al centro del lago artificiale, famosissima in tutta la Cina e tappa immancabile di ogni visita di stato negli anni Ottanta e Novanta. 



Yu Yuan. Giardino tradizionale in stile Ming, costruito nel 1559 da Pan Yunduan per il padre, un ministro. Con questa opera infatti Pan Yunduan voleva chiedere perdono per non aver superato gli esami imperiali ma gli ando’ male anche qui: il progetto era troppo ambizioso e fece fallire Pan. Dopo aver subito ripetuti danneggiamenti ad opera di molti incursori (giapponesi, inglesi, cinesi), il giardino fu ristrutturato e aperto al pubblico nel 1962. Occupa un’area di 2 ettari ed e’ probabilmente uno dei piu’ belli di tutta la Cina.

Dajing Pavilion. Tempio ospitato in quella che e' la ricostruzione di una torre difensiva. Il muro esterno lungo Renmin Road e’ il muro difensivo originale. La porzione di muro rimanente risale ai Qing e su alcuni mattoni esteri sono ancora visibili i nomi degli imperatori Xianfeng e Tongzhi.