Cambogia | Il bacino del Tonle Sap

26 marzo 2023 |

Il Tonle Sap ("Grande Lago") e' un sistema di fiumi e lago da cui dipende gran parte della Cambogia. E' il piu' grande lago di acqua dolce del sud-est asiatico e dal 1997 e' Riserva della Biosfera riconosciuto dall'UNESCO.

Alimentato da numerosi immissari, ha una caratteristica molto particolare e importante: nella stagione secca (da ottobre a giugno) tributa al Mekong tramite un fiume omonimo di 110km, nella stagione delle piogge invece le acque del fiume scorrono in senso opposto e vanno ad alimentare il lago stesso che passa dai 2.500-3.000 km2 della stagione secca ai 10.000-20.000 km2 della stagione delle piogge. La profondita' passa dai 2-3m ai 14m. Questo sistema evita che il Mekong alluvioni l'intera area del delta, poche piu' a sud. Infatti il Tonle Sap contribuisce con il 50% delle acque del delta del Mekong, le toglie durante la stagione delle piogge, le immette durante la stagione secca.

L'abbondanza di acqua permette la coltivazione del riso su terreni resi particolarmente fertili dalle inondazioni del lago. Ovviamente c'e' anche la pesca che garantisce il 60% dell'apporto proteico dell'intera popolazione cambogiana. Sulle sponde del Tonle Sap vivono 3 milioni di persone. Vivono in villaggi spesso costruiti su palafitte, per affrontare meglio le piene del lago, o addirittura galleggianti.

Oggi il Tonle Sap e il suo delicato ecosistema di persone, pesci, piante e acqua sono in pericolo. Il problema piu' grande viene dal Mekong, che e' stato negli anni punteggiato di dighe, soprattutto nel tratto che scorre in Cina meridionale e in Laos, e di draghe per la raccolta di sabbia usata nella costruzione immobiliare e non solo. Difficile immaginarsi quanto la sabbia possa essere una risorsa preziosa e ben pagata. Questo fa si' che le piene del Mekong portano sempre meno acqua al Tonle Sap e quindi il sistema vada piano piano bloccandosi. La pesca illegale fa il resto. Il risultato e' un impoverimento del lago, la riduzione della popolazione che da esso dipende (che si vede obbligata a migrare, spesso in citta', a volte all'estero) e l'aumentare di catastrofi ambientali come le alluvioni che dovrebbero invece essere evitate grazie al sistema naturale di compensazione tra lago e fiume.

Cambogia | I templi di Angkor

25 marzo 2023 |

Angkor e' un affascinante sito archelogico a 6 km dalla cittadina di Siem Reap. Ha il suo centro nel tempio di Angkor Wat (in lingua khmer significa "Tempio della citta"). Benche' paia uscito da un libro di racconti fantastici, la sua costruzione e' relativamente recente. Fu infatti fatto costruire dal re Suryavarman II nel XII sec. In origine era un tempio indù, poi convertito in buddhista. E' cosi' importante per i cambogiani che la sua immagine si trova anche sulla bandiera cambogiana.

Angkor Wat e' lungo 1.5km x 1.3 km, e' circondato da un fossato e il tempio in se' e' la rappresentazione del Monte Meru (la montagna degli dei della religione induista). Era in origine dedicato a Visnu. L'utilizzo dei templi della zona ando' scemandosi nei secoli per poi cadere del tutto nel XVII secolo ma Angkor Wat, a differenza degli altri, fu risparmiato dalla potenza della foresta grazie al fossato che lo circonda ancora oggi. Gli altri templi invece sono stati lentamente riconquistati dalla giungla, caratteristica che ne fa forse oggi il motivo principale di visita. I fossati hanno il compito di accogliere le acque monsoniche stabilizzando la falda sottostante.

E' ancora oggi ragione di dibattito il modo in cui Angkor fu costruito. Si sa che sono stati necessari 6.000.000-10.000.000 blocchi di pietra arenaria con un peso medio di 1,5 tonnellate ciascuno (l'intera città di Angkor utilizza quantità maggiori di pietra di tutte le piramidi egizie insieme e occupa una superficie significativamente maggiore della moderna Parigi!). Inoltre, a differenza delle piramidi egizie che utilizzano pietre di calcare estratte praticamente sul posto, l'intera città di Angkor è stata costruita con pietra arenaria estratta a oltre 40 km di distanza presso il Monte Kulen. Praticamente tutte le sue superfici, le colonne, gli architravi e persino i tetti, risultano scolpiti. 

L'area ospitava anche una citta' ma essendo costruita con materiale deperibile non ne rimane molto se non alcune basi di edifici e le strade.

Il resto del mondo venne a conoscenza di Angkor grazie ai racconti degli occidentali che erano in viaggio in queste zone. Primo fra tutti fu il monaco portoghese Antonio da Magdalena, nel 1586, che lo descrisse come una costruzione senza pari. Ne seguirono altri racconti di monaci di passaggio ma fu a meta' del XIX secolo che il naturalista ed esploratore francese Henri Mouhot lo rese celebre, anche se sbaglio' molto nella datazione (credette fosse stato costruito al tempo dei romani...!).

Nel XX secolo Angkor fu oggetto di importanti lavori di restauro, interrotti durante la guerra civile e il regime dei Khmer Rossi. La sua importanza fu tale pero' da sconguirare danni importanti durante le guerre. I furti pero' furono tanti e sicuramente molti pezzi andarono ad arricchire le collezioni di sedicenti amanti della cultura. Dal 1992 e' Patrimonio UNESCO e dal 2004 non e' piu' ritenuto in pericolo.

2013. Angkor Wat all'alba
2013. Turisti che ammirano Angkor Wat all'alba

Cambogia | Ritorno a Angkor Wat

22 marzo 2023 |

In Cambogia ci eravamo gia' stati, nel 2013, ma la ripresa dei viaggi internazionali ci ha fatto ritornare, anche se solo per un weekend. Come tutto il sud-est asiatico, anche la Cambogia garantisce un grado di accoglienza sopra la media. Era giusto riprendere a viaggiare da li'.

Storia della Cambogia


La storia della Cambogia va saputa. Sembra un paese poco importante, cosi' schiacciato tra Thailandia e Vietnam, ma rappresenta invece una delle vittime piu' ingiuste del XX secolo, sia per colpe esterne (il coinvolgimento nella Guerra del Vietnam) sia per ragioni interne (il regime di Pol Pot).

La Cambogia e' una monarchia costituzionale di 15 milioni di abitanti. Il terreno e' prevalentemente ad uso agricolo, con il riso come principale coltura (e' coltivato dal terzo millennio a.C.). La cultura cambogiana inizia a svilupparsi in qualche modo durante il Regno del Funan, di origini khmer, nel delta del Mekong nel IV-V secolo quando si stabilizzano rapporti economici e culturali con l'India, dalla quale la Cambogia recepira' tecniche agricole, governative, ma anche la lingua sia scritta che orale (sanscrito). L'influenza indiana e induista prosegue nei secoli fino a raggiungere il suo apice nella realizzazione, nel XII secolo, di Angkor Wat, tempio scivaita voluto dal re Suryavarman II nella zona dove erano stati realizzati bacini idrici che garantivano finalmente una stabile irrigazione delle terre e una minore dipendenza dalle stagionalita'. Il controllo di questi bacini era garantito solo con la presenza di un potere centrale forte e organizzato e quindi furono costruiti templi (appunto induisti in origine) che ricordassero a tutti la forza del potere centrale e elevassero l'importanza della zona. Il re Dharanindravarman fu invece il primo re buddhista e fu sotto di lui che l'impero Khmer raggiunse l'apice culturale e politico, con il controllo della maggior parte di Vietnam, Laos, Thailandia, Myanmar e Malesia. Alla morte di re Dharanindravarman, l'impero ando' indebolendosi e con esso la gestione dei bacini idrici. I Thai, approfittando della situazione di confusione e di declino anche economico, conquistarono e distrussero Angkor (nel 1335, nel 1353 e nel 1413) e alla terza distruzione il centro politico fu definitivamente spostato a sud. Aveva cosi' fine uno dei piu' grandi imperi asiatici, che arrivo' a controllare gran parte del fiume Mekong. La fine dell'impero fu causata da una concomitanza di eventi ma gioco' sicuramente un ruolo importante la perdita di efficienza delle riserve d'acqua dovuta ai costi sempre piu' elevati e alla sovrappopolazione dell'area (e alla conseguente deforestazione). L'esperienza di Angkor e' emblematica soprattutto ai giorni nostri: il mancato controllo dell'acqua porto' di fatto alla debacle di un intero regno.

Iniziano cosi' i cosiddetti "anni bui" che vanno dal XV secolo alla dominazione francese del 1863. Durante questi due secoli, la Cambogia fu sotto l'influenza alternativamente di Vietnam, Thailandia e Malesia.

Nel 1863 il re cambogiano chiese alla Francia di fare della Cambogia un protettorato francese cosi' da fermare lo smembramento del paese da parte di Thailandia e Vietnam. Lo status di protettorato si mantenne per 90 anni, durante i quali l'amministrazione francese fu a capo di tutta la vita sociale locale, benche' gli investimenti fatti in Cambogia non raggiunsero mai quelli in Vietnam. Dagli anni '30 del Novecento iniziano a comparire in Cambogia i primi segnali di volonta' indipendentista, guidati soprattutto dalle nuove elite locali, tra cui Pol Pot, istruite in Francia. La svolta indipendentista fu catalizzata dall'occupazione giapponese durante la seconda guerra mondiale: nel 1942 i giapponesi, gia' presenti in Indocina con il consenso del regime di Vichy, estromisero i francesi dall'amministrazione politica e il 9 marzo 1945, nel tentativo estremo di portare la Cambogia dalla propria parte, l'amministrazione francese venne sciolta. 

La Francia di De Gaulle voleva a tutti i costi ripristinare l'Indocina francese. Negozio' quindi con il re Sihanouk (fatto ascendere al trono dagli stessi francesi anni prima) un'indipendenza parziale della Cambogia, firmata nel 1948. Nel 1953 Sihanouk, che nel frattempo aveva abdicato a favore del padre, era diventato primo ministro e dichiarato la legge marziale, ando' in Francia per negoziare l'indipendenza totale. La ottenne solo nel 1967, insieme a Vietnam e Laos. Sihanouk rientro' a Phnom Penh da eroe e governo' il paese da non-allineato.

A meta' degli anni '60 la guerra in Vietnam peggioro' e sforo' in Cambogia: ampie parti del paese furono prese dai Viet Cong per usarle come basi logistiche e americani e Viet Minh reagirono con incursioni e bombardamenti. Sihanouk era in difficolta' e durante una sua prolungata assenza fu revocata la sua autorita' e il governo fu affidato al primo ministro Lon Nol, probabilmente con l'aiuto degli americani. Da Pechino dove si trovava, Sihanouk fondo' il Fronte Nazionale Unito Khmer, alleato degli Khmer rossi di Pol Pot e quindi dei Viet Cong. La conseguenza piu' ovvia fu il coinvolgimento della Cambogia nel conflitto vietnamita. Il paese soffri' tra i 500.000 e gli 800.000 morti e il conflitto non si fermo' nel 1973 con gli Accordi di Parigi tra Vietnam del Nord e USA, ma continuo' fino al 1975 quando, nonostante gli aiuti americani a Lon Nol, gli Khmer rossi presero Phnom Pehn.

Gli Khmer rossi iniziarono subito a perseguitare chi fosse stato legato a Lon Nol. Spinsero la popolazione verso le zone rurali per mettere subito in pratica il socialismo agrario studiato sui libri a Parigi. In soli quattro anni il regime di Pol Pot causo' tra i 1.200.000 morti ai 2.300.000 stimati da altre fonti. In pratica ogni famiglia cambogiana subi' almeno un morto durante questo periodo di terrore. La fine di questo periodo arrivo' con l'occupazione Vietnamita e l'inizio del governo di Heng Samrin, per volonta' vietnamita. L'occupazione duro' fino al settembre 1989 con la ritirata sotto l'egida dell'ONU. Nel 1993 si tennero le prime elezioni democratiche. La guerra civile fini' formalmente nel 1997 e entro' in attivita' il Tribunale Internazionale per la Cambogia per giudicare i responsabili delle centinaia di miglia di morti durante la guerra civile. Il Tribunale per la Cambogia e' ritenuto uno degli esempi piu' di successo del diritto internazionale anche se i risultati sono obiettivamente discutibili. Il principale accusato, Pol Pot, non venne mai giudicato perche' mori' nel 1998. Alcuni suoi collusi furono giudicati colpevoli di genocidio nel 2018.

Sono molti i libri e i film dedicati in tutto o in parte alla Cambogia: tra gli altri Apocalypse Now e The Killing Fields. E poi ovviamente c'e' Tiziano Terzani con "Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia". Qui un estratto del video documentario "Viaggio nella Follia Cambogiana" (1985).

India | La gente di Kolkata

13 febbraio 2023 |

Kolkata (fino al 2001 conosciuta con il nome di Calcutta) e' la capitale del Bengala Occidentale, stato a nord-est dell'India, e si trova a soli 80 km dal confine con il Bangladesh. Si sviluppa sulla riva orientale dell’Hooghly River (un fiume in gran parte alimentato dal Farakka Feeder Canal, che nasce dal Gange prima di entrare in Bangladesh e che devia il 50% delle sue acque verso Kolkata) e ha una popolazione di 4.5 milioni di abitanti (ma ce ne sono 14 milioni nell’hinternland). Il porto di Kolkata e’ il piu’ antico dell’India e il solo sul delta di un fiume, caratteristica che ha fatto di Kolkata un importante centro economico. E’ ritenuta la capitale culturale dell’India e ospita importanti università, fondate dagli inglesi che avevano fatto di Calcutta la loro prima capitale su suolo indiano. Fu infatti qui che nel 1690 la Compagnia delle Indie Orientali ottenne dal sovrano locale (conosciuto con il titolo di Nawab) la licenza commerciale necessaria per costruire innanzitutto un centro di commercio, conosciuto all’epoca con il nome di Fort William. Nonostante i tentativi del Nawab di riprendersi il Forte, la Compagnia ebbe la meglio e nel 1793 sconfisse definitivamente il sovrano locale e prese il comando di tutta la regione. Calcutta divenne quindi la capitale della colonia britannica fino al 1911. Da qui venne poi trasferita a New Delhi, sia per questioni geopolitiche che per questioni di sicurezza: Calcutta infatti era diventata il centro del movimento indipendentista indiano.

Dopo l’indipendenza del 1947, Calcutta inizio’ un percorso di instabilità sociale segnato da violenti episodi, prima fra tutti la manifestazione del 1946 a favore della partizione dell’India, episodio che causo’ piu’ di 4000 morti. La partizione dell’India e la creazione di Pakistan e Pakistan Orientale (oggi Bangladesh) contribui’ pesantemente con un’ondata di induisti che lasciavano i territori separati per riversarsi in citta' e un’ondata di musulmani che se ne andavano per raggiungere il Bangladesh. Gli anni ’60 e ’70 furono segnati da molti scontri di gruppi marxisti-maoisti che danneggiarono le infrastrutture della città portandola alla stagnazione. E ancora la guerra di liberazione del Bangladesh del 1971 porto’ a una nuova ondata di profughi, ancora piu’ disperati dei primi, verso Calcutta.



Casa di Madre Teresa di Calcutta. Attiva in India dal 1929 alla sua morte, avvenuta nel 1997, Madre Teresa di Calcutta ha lasciato in citta' molti centri che si occupano di malati e bisognosi, gestiti dall'ordine di suore da lei fondato nel 1950, le Missionarie della Carita'. La Casa Madre ospita la sua tomba.
Victoria Memorial. Monumento in marmo bianco dedicato alla Regina Vittoria, che regno’ fino al 1901. Fu costruito tra il 1906 e il 1921 ed e’ ancora oggi il piu’ grande monumento dedicato a un sovrano mai costruito. Ironicamente fu inaugurato quando la capitale era già stata spostata a New Delhi. Ospita oggi un museo dedicato al movimento indipendentista.  
Venditore ambulante di Papri Chat
Kalighat Kali Temple e’ un tempio induista dedicato alla divinità Kali. Si affaccia oggi su un canale ma in origine era stato costruito sulla riva del fiume Hooghly, poi deviato. Trattandosi di acqua che in pratica viene dal Gange, e’ destinazione per abluzioni.

India | Mumbai

13 febbraio 2023 |

Mumbai (conosciuta con il nome di derivazione coloniale Bombay fino al 1995) e' la seconda citta' piu' popolosa dell'India, con circa 20 milioni di abitanti. E' la capitale dello stato del Maharashtra e si sviluppa su quelle che erano sette isole poi collegate da terreno reclamato gia' dal tempo degli inglesi. I primi stranieri a prenderne il controllo furono i portoghesi ma fu la Compagnia delle Indie Orientali, che de facto governava l'India per conto dell'Inghilterra, a prenderne possesso nel 1661 in quanto dote di Caterina di Braganza quando ando' in sposa a Re Carlo II d'Inghilterra. Fu sotto il dominio britannico che le sette isole divennero un'unica penisola e quindi uno dei porti piu' importante del Mar Arabico. Da sempre il principale centro economico del paese, la diffusione dell'istruzione fece si' che la citta' divenne uno dei principali poli di promozione dell'idea di indipendenza dall'Inghilterra.

Oggi Mumbai e' la capitale economica dell'India. E' in particolare la citta' natale della famiglia Tata e ospita non a caso il centro cinematografico Bollywood. Le opportunita' commerciali che sembrano essere garantite a Mumbai hanno attratto immigrazione da tutta l'India, fenomeno che ha messo particolarmente sotto stress la citta'. Oggi si contano circa 9 milioni di abitanti costretti negli slum, le baraccopoli: si trova proprio a Mumbai lo slum di Dharavi, il secondo piu' grande di tutta l'Asia, con almeno 1 milioni di persone in 2.4 km2 di baracche (e che detiene il triste primato di essere probabilmente l'area piu' densamente popolata al mondo). Lo slum esiste dal 1884 e fu alimentato inizialmente dalla popolazione che veniva cacciata dalla isole, da poco collegate tra loro con il terreno reclamato. Nel 2008 Dharavi e' stato usato come ambientazione del film Slumdog Millionaire.

 
Mahalakshmi Dhobi Ghat. Come in tutte le citta' indiane, interi quartieri sono dedicati alle lavanderie. Quello di Mahalakshmi lava soprattutto biancheria degli hotel e degli ospedali. Costruito nel 1890 e si ritiene che oggi sia il piu' grande al mondo con circa 7000 persone che vivono qui con le loro famiglie e lavano piu' di 100.000 pezzi al giorno, alcuni con macchinari piu' o meno moderni, altri semplicemente a mano. A differenza degli slum, chi vive qui ha regolare accesso all'acqua e a condizioni igieniche superiori alla media.
Quartiere Parsi. La Dadar Parsi Colony e' la piu' grande enclave zoroastriana del mondo e si conta che dei circa 45.000 parsi residenti a Mumbai, 10.000 siano qui. E' stata fondata nel 1900.

Sassoon Docks. Costruiti nel 1875 su terreno reclamato su iniziativa di David Sassoon & Co, sono i piu' antichi moli di Mumbai. Oltre al pesce, erano utilizzati anche per il commercio di cotone.
Vada Pav
Gateway of India. Monumento commemorativo costruito all'inizio del 1900 per ricordare l'arrivo in India di Re Giorgio V, il primo monarca inglese a visitare la colonia nel 1911. Ironicamente, fu anche da qui che l'ultima truppa inglese lascio' il paese dopo l'indipendenza.
Taj Mahal Palace. Hotel di lusso posizionato di fronte alla Gateway of India. Fu aperto nel 1903 su volere di Jamsetji Tata che voleva dotare l'India di un'industria alberghiera di alto livello. Tristemente noto per gli attacchi terroristici del 2008.