Vietnam | Saigon

14 maggio 2023 |

Innanzitutto la data. Entriamo a Saigon (oggi Ho Chi Minh City, HCMC) il 30 aprile. E' il mio compleanno, ma soprattutto e' l'anniversario della fine della guerra del Vietnam (causalmente, nel 2019 eravamo a Hanoi nella stessa ricorrenza). O come la chiamano qui della guerra americana. Chiaramente sfruttata all'infinito a fini propagandistici, resta pur sempre una delle date piu' simboliche del XX secolo. 30 aprile 1975. I carri armati dei Vietcong entrano a Saigon e nel palazzo presidenziale (ora Palazzo dela Riunificazione). Gli americani, dopo essere rimasti impantanati in Vietnam per 20 anni, avevano infatti annunciato nel 1973 di togliere il sostegno al governo di Saigon e in poco tempo l'accerchiamento della citta' si risolve in una vittoria per Hanoi (e' imbarazzante quanto palesi siano i parallelismi con il recente passato). Il racconto e' ovviamente piu' complesso di cosi'. Meglio lasciare a chi c'era il compito di raccontare:


Conquistata dai francesi nel 1859 e nominata capitale della Cocincina e poi capitale della Repubblica del Vietnam dal 1956 al 1975, Saigon (9 mln abitanti) oggi e' una citta' romantica e esotica quasi solo nel nome. Offre scorsi affascinanti (affascinanti per un occidentale nostalgico sempre alla ricerca dei lasciti del colonialismo, ma forse per i locali sono un po' meno affascinanti e sicuramente poco moderni), come la cattedrale di Notre Dame, il Palazzo delle Poste e soprattutto l'agglomerato Teatro dell'Opera, Hotel Continental e Hotel Caravelle, per il loro significato storico e per l'architettura che hanno lasciato. E' una citta' che sta crescendo, come si puo' vedere dal numero di motorini. Le persone hanno apparentemente fiducia e molto probabilmente hanno ragione. E' una citta' relativamente ordinata, con ampi viali e passeggiata sul lungo fiume d'ordinanza. Hanoi (di cui abbiano scritto qui e qui) resta la nostra preferita ma Saigon e' da visitare, se non altro per vedere un Vietnam piu' moderno e forse piu' realistico. 

Palazzo del Comitato del Popolo (Municipio) (1901)


Hotel Continental
Posta Centrale (1886)
Teatro dell'Opera (1897)
Palazzo della Riunificazione

Vietnam | Delta del Mekong in bicicletta

13 maggio 2023 | | |

Il Mekong e' uno dei grandi fiumi d'Asia e del mondo. Il fiume, con i suoi 4909 km, e il suo ecosistema rappresentano il perno intorno al quale vivono milioni di persone. 60 milioni solo nel suo corso meridionale, attraverso quella che storicamente si chiamava Indocina. Nasce, tanto per cambiare, dal Plateau Tibetano e nel tratto cinese si chiama Lancang. Anche in questo tratto gioca un ruolo determinante ed e' proprio in questo tratto che le dighe ne minacciano maggiormente la sua stabilita', non solo nel corso settentrionale, ma anche in quello meridionale, come abbiamo gia' raccontato parlando del Tonle Sap, in Cambogia.

Il Delta del Mekong si estende a sud di Saigon, versione romantica e esotica della di fatto moderna Ho Chi Minh City. E' una zona pianeggiante, particolarmente fertile, dedita prevalentemente all'agricoltura. L'ideale e' girarla in bicicletta alternando pedalate lungo strette ma comode piste costeggiate da verde lussureggiante a tratti in barca.

Storicamente il Delta del Mekong apparteneva alla Cambogia. Fino al XVIII secolo infatti la zona era conosciuta con il nome di Kampuchea Krom (Cambogia inferiore) e l'etnia maggioritaria era quella khmer. Ancora oggi in questa zona vivono grandi gruppi di khmer krom, ormai di cittadinanza vietnamita ma che condividono con i cambogiani molte tradizioni e buona parte della lingua. Purtroppo questi gruppi etnici continuano a subire grandi pressioni affinche' si assimilino al resto del Vietnam (viene imposto ad esempio l'uso di cognomi vietnamiti) e discriminazioni.

Con la fine della guerra del Vietnam il 30 aprile 1975, il nuovo governo comunista reagi' innanzitutto collettivizzando l'agricoltura. La produzione di riso del Delta, fino ad allora abbondante, subi' un drastico calo e favori' lo sviluppo di un mercato nero di prodotti agricoli. Nel 1986 questa politica venne finalmente accantonata e il Delta ha ripreso a produrre grandi quantita' di riso.

Semplificando, questa zona fu la rovina di Pol Pot: preso da una smania di conquista e potere, all'apoteosi della sua folle ideologia, tento' di riappropriarsi del Delta. I vietnamiti, che non potevano ignorare l'affronto, reagirono una volta per tutte e respinsero l'esercito dei khmer rossi, arrivarono a Phnom Penh e rovesciarono definitivamente il regime sanguinario il 25 dicembre 1978. Paradossale sia stato necessario un affronto diretto di Pol Pot al potere altrui per scatenare una reazione internazionale.

Al di la' della sua storia e delle sfide ambientali, l'ambiente del Delta e' molto piacevole e merita una visita lenta, cosi' come e' lenta la vita dei suoi abitanti. I campi di riso si alternano a piantagioni di frutta esotica e alla foresta. Le case sono basse e diradate e gli alloggi per turisti si affacciano direttamente sui mille corsi d'acqua che costituiscono il delta. Un paesaggio perfetto per essere scoperto in bicicletta (senza salite!).








Korea del Sud | Jeju Island | Jeju Olle Trail - Giorno 10

Partenza: Hallim
Arrivo: Jeju City
Distanza giornaliera percorsa: 42 km


(tratto marrone)







Korea del Sud | Jeju Island | Jeju Olle Trail - Giorno 9

Partenza: Yongsu
Arrivo: Hallim
Distanza giornaliera percorsa: 38 km


(tratto verde chiaro)








Korea del Sud | Jeju Island | Jeju Olle Trail - Giorno 8

Partenza: Moseulpo
Arrivo: Yongsu
Distanza giornaliera percorsa: 38 km



(tratto rosa)