Visualizzazione post con etichetta Kilimanjaro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Kilimanjaro. Mostra tutti i post

Tanzania | La salita del Kilimanjaro | Lemosho Route | Giorno 8

da Mweka Camp (3077 m) a Mweka Gate (1631 m)

Distanza: 8.6 km | Durata: 2h | Ascesa: 9 m | Discesa: 1456 m | Grado: -17%


Ultimo giorno. Sveglia prestissimo, alle 5, e partenza alle 6. Due ore di cammino per arrivare alla Mweka Gate, che segna l'uscita dal Parco Nazionale del Kilimanjaro e la fine ufficiale dell'avventura. 



La discesa e' piu' agevole di quella del giorno prima. I portantini ci sfrecciano accanto, il loro lavoro e' praticamente finito. Il percorso e' molto ombreggiato ed e' strano rivedere cosi' tanti alberi dopo giorni di deserto alpino. Nei cespugli piu' bassi si nasconde una specie di Impatiens che nasce solo da queste parti, l'Impatiens kilimanjarii, chiamato anche proboscide di elefante.

Un'ultima firma al registro presenze e siamo veramente in fondo. Buon viaggio.

Tanzania | La salita del Kilimanjaro | Lemosho Route | Giorno 7

da Barafu Camp (4629 m) a Uhuru Peak (5895 m)

Distanza: 4.6 km | Durata: 6h20' | Ascesa: 1267 m | Discesa: 15 m | Grado: 27%


Ci siamo. Sveglia alle 23, qualche biscotto con un goccio di te' e si parte alle 24. Dopo tutto il cibo di questi giorni non che uno abbia molta fame alle 11 di sera. Alcuni gruppi sono gia' partiti per avvantaggiarsi, ma George conosce il nostro passo e dice che e' meglio aspettare le 00:00. Vogliamo arrivare in cima per l'alba. A mezzanotte si parte, noi due, George e Benson. Loro senza zaino e senza bacchette, sanno che presto dovranno portare i miei.

Il primo tratto e' roccioso poi inizia un ghiaione da coprire tutto a zig-zag, mentre l'altitudine aumenta. E' una lunga fila indiana illuminata dalle stelle e dalle torce frontali. Si va pianissimo, l'obiettivo e' ancora lontano e bisogna risparmiare il fiato, piu' si sale piu' l'ossigeno diventa rarefatto anche per i piu' acclimatati. La regola del bere tanto non vale, la cannuccia del sacco gela dopo poco e l'acqua nella borraccia e' decisamente troppo ghiacciata. Bisogna evitare le pause troppo lunghe perche' non diventino anche troppo fredde. Diventa difficile fare piu' cose insieme: camminare, bere, respirare. Il fiato e' cortissimo. In molti riducono al minimo la comunicazione verbale, tranne qualche gruppo, presumibilmente di locali, che ha fiato per cantare fino in cima. Fa molto freddo, soprattutto per l'effetto del vento e devo abbandonare le bacchette per poter mettere due paia di guanti e proteggere le mani.

Si avanza sempre piu' lentamente ma l'arrivo a Stella Point (5685 m) da' una benefica scossa di adrenalina anche ai piu' spossati. Ci siamo quasi, si inizia a percorrere il margine del cratere per arrivare a Uhuru. Il cielo si fa piu' chiaro e in pochi minuti si possono chiaramente vedere i profili del ghiacciaio a sinistra e del cratere a destra. Il paesaggio e' lunare e pacifico. Questo tratto di percorso e' meno ripido ma l'ossigeno e' ormai al 50% e bisogna risparmiare il fiato. Si continua sempre pole pole ma ormai l'obiettivo e' vicinissimo, a poco piu' di 1 km di distanza (che percorreremo in piu' di 40').


Ed ecco Uhuru Peak (5895 m), un cartello come gli altri ma questo ha un valore diverso, e' il punto piu' alto dell'Africa e l'obiettivo di tanti sforzi. Difficilmente nella nostra vita raggiungeremo un punto piu' alto, se escludiamo la comodita' dell'aereo. Qualche foto di rito e si riscende. Noi abbiamo anche avuto la fortuna di vedere due coreani (?) nudi che scattavano foto goliardiche, spero per beneficenza o per una scommessa ben retribuita.








da Uhuru Peak (5895 m) a Barafu Camp (4629 m)

Distanza: 4.7 km | Durata: 2h15' | Ascesa: 18 m | Discesa: 1268 m | Grado: -27%


La discesa e' decisamente piu' agevole. Superato il primo tratto contromano (sono ancora in molti a non aver raggiunto Uhuru), si prende velocita' sul ghiaione vulcanico e a mano a mano che si scende ci si toglie strati di vestiti. Il sole e' caldo gia' alle 7 del mattino e il percorso e' completamente esposto. Con la riduzione dell'altitudine anche la mente e' meno annebbiata e si inizia a realizzare che siamo effettivamente arrivati sul tetto dell'Africa, un'impresa che fino al giorno prima ci sembrava lontanissima. George e Benson continuano a portare i nostri zaini (le mie mani hanno ritrovato la loro funzionalita' e adesso le bacchette mi servono), e' il loro modo di complimentarsi con noi per il risultato. Loro con a Uhuru ci sono stati decine di volte e lo prendono di tacco.







Arriviamo al Barafu Camp per le 8:45. La truppa e' sveglia e gia' attiva. Due sedie e due succhi al mango (rigorosamente tanzano) ci aspettano al sole, mentre il cuoco prepara cibo per rifocillarci. Oggi gulash senza carne, che alle 9:30 di mattina ha il suo perche'. Tra chi torna c'e' un senso di leggerezza, non soltanto per effetto dell'altitudine.

Alle 10:30 si smonta la tenda e il campo e si riparte. Direzione Mweka Camp, 1500 m verticali piu' in basso.

da Barafu Camp (4629 m) a Mweka Camp (3077 m)

Distanza: 6.9 km | Durata: 4h | Ascesa: 15 m | Discesa: 1557 m | Grado: -22%


La discesa a Mweka Camp e' distruttiva per le ginocchia e per gli alluci, che sono ormai un tutt'uno con la punta degli scarponi. Non c'e' piu' bisogno di ingurgitare litri e litri d'acqua, anche se il sole e' sempre piu' forte e bisogna reidratarsi. A meta' percorso si fa una pausa a Millenium Camp, gia' circondato dalla foresta equatoriale dei primi due giorni.

Ancora qualche centinaio di gradini rocciosi e arriviamo a Mweka Camp, l'ultimo. Siamo svegli da almeno 14 ore, di cui 12 di cammino, e abbiamo percorso 1300 m in salita e 2800 m in discesa. Non credo ci ricapitera' mai piu'.


Poco dopo il nostro arrivo scende un acquazzone come non se ne erano fortunatamente ancora visti, ma noi siamo all'asciutto della nostra tenda. Il capo campo scuote regolarmente il telo esterno per evitare che l'acqua si accumuli e penetri, un vero professionista.

E' il momento dei saluti, domani mattina sara' tutto veloce e non ce ne sara' il tempo. La squadra al seguito ci saluta con canti e balli, come di consueto, e noi facciamo del nostro meglio per ringraziarli del loro lavoro. Molti di loro tra pochi giorni ripartiranno per le ultime ascese della stagione e poi si ritireranno a Moshi Town o in qualche villaggio dei dintorni per passare la stagione delle piogge coltivando cereali e magari offrendo qualche passaggio in motocicletta, in attesa della prossima stagione sul Kilimanjaro. Per quanto ci riguarda, senza di loro non saremmo mai arrivati in cima. Asante, grazie.

Tanzania | La salita del Kilimanjaro | Lemosho Route | Giorno 6

da Karanga Camp (4042 m) a Barafu Camp (4629 m)

Distanza: 3.8 km | Durata: 4h | Ascesa: 649 m | Discesa: 63 m


Camminata breve per raggiungere il campo base in tempo per un pranzo anticipato. Il paesaggio e' ormai solamente deserto alpino. Pomeriggio di riposo perche' l'altitudine qui si fa sentire abbastanza, soprattutto quando si fanno movimenti bruschi. Kibo e' ormai a un tiro di schioppo e bisogna alzare la testa per vederlo.







Dopo pranzo si fa il punto della situazione con George, si riepiloga il contenuto dello zaino e come comportarsi durante l'ascesa. La regola e' una sola: pole pole (piano piano).

Qualche tuono a meta' pomeriggio ma niente acqua, al calare del sole invece si vede Moshi Town a valle. Cena alle 17:30. Alle 19 tutti a dormire, aspettando le 23.



Tanzania | La salita del Kilimanjaro | Lemosho Route | Giorno 5

da Barranco Camp (3940 m) a Karanga Camp (4042 m) via Barranco Wall (4215 m)

Distanza: 4.7 km | Durata: 3h30' | Ascesa: 492 m | Discesa: 418 m


Giornata impegnativa perche' inizia con il Barranco Wall (4215 m), una formazione rocciosa all'apparenza verticale. In realta', con qualche passaggio di mano e' possibile risalirla piuttosto facilmente per poi scendere verso il Karanga Camp. Se per i turisti il Barranco Wall e' piu' una sfida che un ostacolo, per le decine di portantini si tratta di un vero e proprio esercizio di equilibrio e concentrazione in quanto devono portare con se', rigorosamente sulla testa, le attrezzature da campo e allo stesso tempo usare le mani per reggersi e farsi strada. Secondo me hanno dei muscoli nel collo di cui noi siamo sprovvisti.




Dalla cima del Barranco Wall e' possibile vedere chiaramente il Monte Meru, un altro stratovulcano di 4562 m posizionato 70 km a ovest del Kili. E' la seconda cima piu' alta della Tanzania ed e' possibile raggiungerla con 2-3 giorni di trekking (Momella Route). Alcuni utilizzando il Monte Meru come acclimatamento per il Kili. Si trova nell'Arusha National Park.






Tanzania | La salita del Kilimanjaro | Lemosho Route | Giorno 4

da Shira II Camp (3890 m) a Barranco Camp (3940 m) via Lava Tower (4632 m)

Distanza: 9.7 km | Durata: 7h | Ascesa: 788 m | Discesa: 712 m


Giornata decisamente impegnativa perche' il primo obiettivo e' Lava Tower, una formazione di roccia lavica a 4600 m di altitudine. Essendo l'ideale per migliorare l'acclimatamento, la squadra al seguito si organizza in modo da permettere una permanenza di almeno un'ora in quota, portando addirittura la tenda-cucina, la tenda-sala da pranzo e il WC chimico. La strada per raggiungere Lava Tower e' poco ripida ma l'altitudine si fa sentire verso la cima.








La via da Lava Tower a Barranco Camp permette di vedere moltissimi esemplari di Dendrosenecio kilimanjari (o senecio gigante). Il Dendrosenecio e' una pianta di alta montagna nell'Africa centro-orientale e la specie kilimanjari e' endemica del Monte Kilimanjaro. Cresce nella zona di brughiera del Parco nazionale, dai 2.700 m ai 4.000 m di altitudine.
Il Dendrosenecio e' composto da lunghi tronchi che fungono da serbatoi d'acqua. Puo' raggiungere i 10 metri di altezza, soprattutto sul Kili. I tronchi si possono diramare lateralmente. Foglie carnose e appuntite ricoprono tutta la pianta e servono a proteggere le gemme dalle basse temperature; inoltre quando muoiono vanno a costruire uno spesso strato isolante tutto intorno al tronco e ai rami. I rami sono coronati in cima da una grande infiorescenza piramidale. Pare impieghino anche 25 anni per fare crescere un ramo. Da queste parti nessuno ha fretta.

Insieme alle piante di senecio, e' possibile vedere molte Lobelia deckenii, un'altra pianta tropicale caratteristica della zona di brughiera del Parco nazionale del Kilimanjaro. Può raggiungere un'altezza di 3 metri, ha fusto cavo e fiori blu disposti su grandi spighe verticali protetti dalle foglie. Per combattere il freddo notturno, la Lobelia chiude le foglie verso il fusto centrale e secerne una soluzione acquosa che ricopre le gemme. L'acqua gela, forma uno scudo e le protegge. Sotto la neve c'e' il pane, si dice.

Essendoci pochi insetti a queste altitudini, sia il Dendrosenecio kilimanjari che la Lobelia deckenii approfittano della presenza della nettarina di Johnston per l'impollinazione (impollinazione ornitogama). La nettarina e' un piccolo uccello tropicale dai colori metallizzati che vola da un senecio a un altro e, grazie al suo becco sottilissimo, accede ai fiori protetti dalle foglie. Ricorda molto i colibri' (succhiano il nettare mantenendosi in volo grazie a un battito d'ali rapidissimo) ma non sono parenti.





Il Barranco Camp (3940 m) e' avvolto nella nebbia ma come sempre la situazione migliora verso sera. La presenza piu' massiccia e' quella del Barranco Wall, la prima sfida del Giorno 5.





Tanzania | La salita del Kilimanjaro | Lemosho Route | Giorno 3

da Shira I Camp (3537 m) a Shira II Camp (3890 m) via Shira Cathedral (3872 m)

Distanza: 9.8 km | Durata: 4h40' | Ascesa: 499 m | Discesa: 114 m


Notte piu' fredda delle precedenti. Il terreno e' ghiacciato alle 6.


Questa e' la prima giornata piu' impegnativa. Il percorso prevede una deviazione, facoltativa, alla Shira Cathedral (3872 m) un punto panoramico posto al limite dello Shira Plateau, per il quale la strada si fa leggermente piu' impegnativa. E' un buon esercizio e un modo per approfittare al massimo dei panorami. Lungo la strada abbiamo scorto alcune antilopi.






Come sempre, nel pomeriggio ha fatto la sua pioggerellina quotidiana (questa volta e' sceso anche qualche chicco di grandine) ma poi il bel tempo ha avuto la meglio e la vista su Kibo si e' fatta maestosa. Notte stellatissima (niente foto, mi dispiace) senza luna. La Via Lattea da 3900 m e' piu' vicina.






Tanzania | La salita del Kilimanjaro | Lemosho Route | Giorno 2

da Big Tree Camp (2786 m) a Shira I Camp (3537 m)

Distanza: 7.7 km | Durata: 5h | Ascesa: 903 m | Discesa: 194 m




Primo tratto nella foresta, dopo di che ci si avvia verso lo Shira Plateau, un enorme altopiano a 3500 m di altitudine che offre le migliori vedute su Kibo. Si inizia a salire.