Cina | Shanghai | L'ex Concessione Francese



Concessione francese. Platani. Viali. Ville. Giardini. Piccoli negozi. Poco traffico. E' l'immagine che questa zona di Shanghai offre oggi e che offriva gia' durante la sua epoca d'oro.

La Concessione Francese di Shanghai, oggi compresa nei distretti di Xuhui, Jing’an e Huangpu, rappresenta uno dei luoghi piu’ significativi che raccontano la storia della Shanghai del XIX e XX secolo. L’origine e’ la stessa del Bund: con la sconfitta della Cina nella Prima Guerra dell’oppio (1839-1842), Shanghai fu forzatamente aperta agli stranieri e una serie di trattati definiti “ineguali” (il primo dei quali fu il Trattato di Nanchino del 1842) stabilirono le cosiddette “Concessioni straniere” che garantivano alle potenze occidentali importanti (ma non per questo giusti) benefici economici e commerciali.

Dopo un primo periodo di convivenza di inglesi e francesi nella Concessione internazionale (quella del Bund), la Concessione francese fu creata dal governatore di Shanghai il 6 aprile 1849 su richiesta della Francia e si estese progressivamente su un’area prima dedicata esclusivamente all'agricoltura.

La zona era sotto il controllo del Console Generale francese a Shanghai. Era abitata da residenti di varia nazionalita’ e, come succedeva altrove, la gran parte della popolazione era comunque cinese. Tra gli asiatici non cinesi invece erano i giapponesi ad essere piu' numerosi. I residenti piu' ricchi e impegnati in attivita' imprenditoriali erano chiamati taipan; gli occidentali erano Shanghailanders. Normalmente i connazionali si ritrovavano al proprio club, ma il Cercle Sportif Français era aperto a tutti.

Esisteva gia’ un piano regolatore che prevedeva una densita’ di costruzioni non superiore al 60%, cosi’ come distanze da rispettare e anche regole perche’ non venisse ostruita la vista. E' grazie a quel piano che oggi la Concessione e' costellata di giardini, alcuni aperti al pubblico, impensabili per una citta' cosi' densamente popolata. Per regolamento, inoltre, tutti gli edifici dovevano avere stile occidentale: erano frequenti edifici in stile francese, inglese, spagnolo e "mediterraneo". Approfittando della presenza straniera, Xuhui raggiunse primati importanti per l’epoca: e’ qui che furono istituiti la prima biblioteca, i primi edifici religiosi occidentali, le prime scuole, il primo conservatorio e anche il primo studio cinematografico.

L’esperienza della concessione francese si concluse nel 1943 quando il governo di Vichy rinuncio’ alle concessioni che aveva in Cina (Shanghai, Tianjin, Hankou e Guangzhou) in cambio del ritiro delle truppe del KMT dall’Indocina settentrionale.

La Concessione francese di Shanghai, dopo un primo periodo di boom edilizio senza criterio, e’ stata negli ultimi anni oggetto di tutele particolari che hanno come obiettivo la conservazione delle aree a maggiore interesse storico grazie all'identificazione di edifici di particolare rilevanza (che non possono essere demoliti o ristrutturati in maniera arbitraria) e strade storiche (che non possono essere allargate). Alcune residenze piu' importanti sono state ristrutturate e aperte al pubblico. Sono un ottimo modo per scoprire Shanghai dal suo interno e capirne la storia.

La Concessione francese e' oggi un luogo unico nel suo genere che rende ancora una volta Shanghai unica.

Cliccando sulle icone della mappa qui sotto compariranno informazioni e foto su ciascun edificio.



(cliccando sulla prima foto e' possibile vedere una presentazione a schermo intero delle immagini)

Normandie Apartments
Little Red House (Xujiahui Park)