Cina | Tianjin | La ex-Concessione italiana di Tianjin

28 maggio 2021 |

Tianjin e' una municipalita' di 15 milioni di abitanti e per il suo ruolo strategico (e' il porto di Pechino) e' amministrata come una municipalita' (come Shanghai, Pechino e Chongqing). Si trova a soli 120 km dalla capitale ma ha una fisionomia tutta sua, in buona parte dovuta alla sua storia.

Dal 1860 al 1903, infatti, Tianjin ha ospitato un grande numero di rappresentanti provenienti da paesi come Inghilterra, Francia, Italia e Giappone, che erano riusciti a strappare alla dinastia Qing, ormai alla fine della sua storia, concessioni economiche e territoriali che appunto si convertirono in una presenza stabile di stranieri nella citta'. Ancora oggi infatti e' possibile passeggiare in aree della citta' dall'aspetto chiaramente occidentale (zona di Munan Square e zona di Marco Polo Square).

La parte di Tianjin piu' interessante per gli italiani e' la ex-concessione italiana, a Est dell'Hai River. La zona si sviluppa intorno a due piazze principali: Piazza Marco Polo e Piazza Dante. Fu possedimento coloniale italiano in Cina dal 1901, quando, con la firma del Protocollo dei Boxer (l'Alleanza delle Otto Nazioni aveva appena sconfitto l'Imperatrice Cixi), le potenze straniere ottennero la cessione di concessioni territoriali. Nel caso dell'Italia il terreno era di 1 chilometro di lunghezza e 500 m di larghezza e arrivo' a contare 10.000 abitanti, di cui circa 300 italiani. Il terreno in realta' era pessimo: di fatto era un acquitrino prima adibito a cimitero, quindi particolarmente oneroso da bonificare e inadatto alla costruzione. Per fare cassa, quindi, i lotti vennero messi in vendita e acquistati prevalentemente da ricchi mercanti cinesi.

Durante la prima guerra mondiale, prese stanza a Tianjin il c.d. Corpo di spedizione italiano in Estremo Oriente, composto da alpini e 900 militari "irredenti" (soldati di etnia italiana, originari dall'Impero austro-ungarico, principalmente dal Trentino, dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia) provenienti dalla Russia. Il Corpo aveva il compito di difendere la linea ferroviaria della Manchuria, che serviva alle potenze occidentali per raggiungere la Russia.

Terminata la prima guerra mondiale, l'interesse per la Concessione italiana torno' in auge, anche per le ambizioni coloniali del governo fascista. Venne dotata di un regolamento edilizio (1924) e nel 1925 Mussolini costitui' il Battaglione italiano in Cina, ospitato appunto a Tianjin.

Con l'inizio della seconda guerra mondiale, i giapponesi invasero la Cina e quindi le concessioni internazionali, internando gli stranieri e ne saccheggiarono le proprieta'. Gli italiani, fino al 1943, furono trattati con piu' riguardo, perche' considerati alleati, ma nei fatti erano segregati nella Concessione senza possibilita' di contatti con l'esterno. Si sapeva che la guerra non andava molto bene, ma si ignoravano nei dettagli i principali avvenimenti che si erano verificati in quel periodo: la fine della campagna d'Africa, il bombardamento delle città italiane e la caduta del fascismo. Il 10 settembre 1943, a seguito della firma dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati dell'8, la Concessione viene circondata e gli italiani portati nei campi di detenzione e concentramento di Tangashan in Corea. La stessa concessione venne data ai giapponesi il 27 luglio 1944 con un accordo tra la Repubblica Sociale Italiana e il governo fantoccio dei giapponesi.

Al termine della seconda guerra mondiale, tutte le concessioni straniere in Cina vennero abolite e i territori restituiti alla Cina con il Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947.

Oggi il quartiere e' stato restaurato ed e' un'area pedonale di svago con ampi riferimenti all'Italia.


Jiefang Road

Astor Hotel (1963)






Marco Polo Square

Former Italian Concession

Dante Square

Jiefang Road

Munan Square

Ancient Culture Street


Hai River