Cina | Pechino

27 settembre 2018 |

Pechino si sviluppa partendo da un asse verticale principale, quello che va dalla Zhonglou (Bell Tower) a nord alla Yongding Gate a Sud. L’asse e’ cosi’ importante che il parco olimpico, costruito per l’edizione del 2008, si trova esattamente in linea con questa linea, a nord della Bell Tower.



Partendo da Nord, l’asse incontra: la Bell Tower (Zhonglou) e la Drum Tower (Gulou), del 1272, costruite sotto il regno del Kublai Khan con il compito di segnare l’ora (fu cosi’ fino al 1924). Di’anmennei Dajie portava alla Di’anmen (Porta della Terra, opposta a Tiananmen, Porta del Cielo), che pero’ e’ andata distrutta nel 1954.


Piu’ a sud si trovava, e fortunatamente si trova tutt’ora, Jinshan Park, dalla cui sommita’ si puo’ ammirare lo spettacolo dei tetti della Citta’ Proibita; la collina fu costruita con la terra rimossa per lasciare spazio al fossato intorno al palazzo e aveva l’obiettivo, molto fengshui, di proteggerlo dagli spiriti e soprattutto dalle tempeste di sabbia.


Scendendo si entra nella Citta’ Proibita, vero cuore del potere della Cina imperiale, che in cinese si chiama semplicemente Gu Gong (palazzo antico). Fu costruita durante la dinastia Ming dall’imperatore Yongle a partire dal 1406. Nel 1420 era gia’ pronta e servi’ come sede imperiale per i Ming e i Qing. L’ultimo imperatore a risiedere nel palazzo fu Puyi (ma a lui era riservata solo la zona piu' centrale). Nel 1925 la Citta’ Proibita fu aperta al pubblico fino all'arrivo dei giapponesi nel 1933. Per questioni di sicurezza, i tesori contenuti nel palazzo furono evacuati ma solo una parte ritorno’ al termine della guerra: Chian Kai Shek ne porto’ un gran numero a Taiwan e sono oggi esposti al Museo nazionale di Taipei. Durante i periodi piu’ duri della rivoluzione invece la Citta’ proibita fu in parte risparmiata dalla furia delle masse grazie all'esercito che Zhou Enlai invio’ a protezione del palazzo.
La Citta’ Proibita confina a sud con il Zhongshan Park e l’Imperial Ancestral Temple.


Ancora piu’ a sud si trova Tiananmen e l’omonima piazza. Piazza Tiananmen e’ il centro geografico di Pechino e il centro politico della Cina. E’ sempre aperta, ma per accedervi bisogna mettersi in coda, mostrare il passaporto e passare sotto il metal-detector. E’ una delle piazze piu’ grandi del mondo: e’ lunga 880 m, larga 500 m e copre un’area di 440.000 m2 (praticamente 60 campi da calcio). Risale al 1651 ma la dimensione attuale e’ stata raggiunta negli anni ’50 con l’obiettivo di ospitare le grandi parate militari. Si affacciano sulla piazza: a Nord Tiananmen (la Porta del Cielo, costruita nel XV secolo), che introduce la citta’ proibita e che da’ il nome alla piazza; a Est il Museo Nazionale; a Sud Qianmen (la Porta Anteriore, costruita nel 1419), una porta di epoca Ming il cui nome esatto e’ Zhengyang Gate; a Ovest la Great Hall of People, il Parlamento cinese costruito nel 1959 in stile chiaramente sovietico. La piazza invece ospita due monumenti: il Monumento agli Eroi del popolo e il Mausoleo di Mao.

L’asse verticale prosegue poi ricalcando esattamente Qianmen Street, oggi una via in parte pedonale, e arriva infine a Yongdingmen, costruita durante la dinastia Ming nel 1553 e parte del muro a difesa della citta’. La porta originale fu distrutta negli anni ’50 per far posto a nuove strade ma venne ricostruita nel 2005.


Sei laghi garantivano, fin dall'epoca Yuan (mongola), l’apporto di acqua dolce alla citta’. I laghi si estendono tutt'ora lungo il lato occidentale della Citta’ Proibita e in origine erano parte della residenza imperiale. Partendo da sud, si trovano il Nanhai e il Zhonghai che insieme formano il Zhongnanhai, sede del Partito Comunista Cinese, del governo centrale, del Segretario Generale del Partito e del Premier cinese. All'interno si trovano anche le residenze de jure delle massime cariche dello Stato.



A nord del Zhongnanhai si trova il Beihai Park, un parco pubblico di 69 ettari, la maggior parte occupati dall'omonimo lago al cui centro si trova la Jade Flower Island con la sua bianca pagoda, costruita nel 1651. A nord del Beihai si trovano i c.d. Shichahai, un complesso di tre laghi (Qianhai, Xihai e Houhai). Questa zona e’ ad accesso gratuito e funge da spazio ricreativo.

Hutong e siheyuan






Gli hutong sono parte intrinseca di Pechino, ma anche di altre citta’ del nord della Cina. Si tratta di stretti vicoli disposti a rete che dividono le siheyuan, residenze tradizionali costruite intorno a un cortile. L’origine degli hutong risale alla dinastia Yuan (mongola) ma furono estesi durante le dinastie Ming e Qing. In epoca imperiale, le residenze siheyuan erano riservate agli ufficiali. Piu’ vivevano vicino al palazzo dell’imperatore, piu’ erano di alto rango. Con la fine dell’era imperiale, gli hutong hanno perso la loro rigida struttura e le residenze furono piano piano divise in piu’ unita’ abitative con alcuni servizi in comune. Con l’avanzare del tempo, la mancanza di manutenzione e il sovrappopolamento, le condizioni abitative di molte siheyuan sono giunte al limite dell’accettabile. Oggi alcuni hutong e le relative siheyuan sono tutelati per il loro valore storico, molti sono stati convertiti in alberghi e residenze private. La gran parte pero’ delle abitazioni e' pero’ ancora condivisa e in alcuni casi le condizioni di vita sono molto precarie. Un buon numero sono stati inoltre demoliti in tempi recenti per lasciare il posto a edifici piu’ o meno utili.






Prince Kung's Mansion. Grande residenza in stile siheyuan tradizionale appartenuta a Heshen, un ufficiale dell’imperatore Qianlong. Il nome pero’ deriva da un suo successivo inquilino, il Principe Gong, un manchu di epoca Qing. La residenza fu costruita a partire dal 1777. Dal 1921 al 1951 ospito’ la Furen Catholic University. Durante la Rivoluzione culturale fu convertita alla produzione di condizionatori (!!). Nel 1982 si accorsero finalmente del suo valore e nel 1996 e’ stata riaperta al pubblico. I lavori di ristrutturazione sono stati completati nel 2008 per le Olimpiadi.

Il Tempio del Cielo e altri templi





Pechino e’ stata costruita seguendo alla lettera i principi taoisti e di fengshui. Le strade sono perpendicolari, tutto e’ (o almeno era) in equilibrio e ogni cosa ha un suo posto preciso, logico. Ai quattro elementi cosmici, ad esempio, erano dedicati quattro altari posti ai quattro punti cardinali. L’Altare del Cielo (Tiantan, 1420) a Sud, l’Altare della Terra (Ditan, 1530) a Nord, l’Altare del Sole (Ritan, 1530) a Est e l’Altare della Luna (Yuetan, 1530) a Ovest. Gli altari erano costruiti seguendo principi comuni, come la base quadrata (a indicare la terra) ed elementi rotondi (a indicare il cielo). Si ripetono alcuni numeri, come il 9 (il cielo) e il 6 (l’imperatore). L’imperatore si recava in questi templi per cerimonie propiziatorie e riti annuali. Oggi gli altari sono compresi in omonimi parchi ma solo l’Altare del Cielo e’ un vero e proprio monumento, in quanto e’ stato risparmiato dal tempo ed e’ stato diligentemente ristrutturato e aperto al pubblico. L’Altare della Luna non esiste piu’ (resta solo il muro di cinta), mentre gli altri due altari sono ancora visibili ma non sono in alcun modo paragonabili alla maestosita’ dell’Altare del Cielo. I quattro parchi (in particolare Cielo e Sole) sono ottimi per poter vedere dal vivo le attivita’ mattutine tipiche dei parchi cinesi, come il taichi, le danze, la ginnastica e il volano.







Confucius Temple & Imperial College. Il Tempio di Confucio fu costruito nel 1302 ed e’ il secondo piu’ grande dopo quello di Qufu, citta’ natale di Confucio. Si trova sul lato orientale dell’Imperiale College (Guozijian), la massima istituzione per l’educazione nel sistema tradizionale cinese, ne esisteva una in ogni capitale. Quella di Pechino fu costruita in epoca Ming nel 1306 e chiuse definitivamente nel 1905.

Lama Temple (Yonghe Temple). Il piu’ grande tempio buddista tibetano. Fu costruito a partire dal 1694 durante la dinastia Qing. Ha riaperto al pubblico nel 1981.



Zhihua temple. Tempio buddista di epoca Ming. Fu costruito nel 1443 e nonostante l’ampio uso di legno e’ arrivato pressoche’ intatto ai giorni nostri, una rarita’.