Sempre a zonzo
...basta andare...
India | Tamil Nadu | Mamallapuram
India | Promenade a Pondicherry
Pondicherry (Puducherry) e' un territorio autonomo (Union Territory of Puducherry) circondato dallo stato costiero del Tamil Nadu. E' stata una colonia, prima portoghese (dal 1521), poi olandese, poi danese e infine francese dal 1674 al 1962, esperienza che ha lasciato una forte influenza soprattutto architettonica. La localita' e' stata quindi promossa come destinazione turistica negli ultimi anni, con alcuni ottimi esempi di hotel de charme e residenze private aperte al pubblico. E' un'ottima opzione per un weekend meno caotico, meglio ancora se abbinato con una visita, di strada per Chennai, a Mamallapuram.
Restano ovviamente ancora molti lavori da fare (alto tasso di poverta', strade inadeguate, mancanza di sistema fognario, inquinamento, erosione delle coste), tra cui un migliore collegamento con le principali citta' indiane (al momento l'aeroporto piu' servito e' quello di Chennai a piu' di 3 ore di macchina da Pondicherry; l'aeroporto di Pondicherry ha solo due voli, uno per Hyderabad e uno per Bangalore).
La parte di citta' turisticamente rilevante e' chiamata White City, che corrisponde al quartiere francese dell'epoca coloniale. In questa zona sono ancora presenti il consolato francese e l'istituto di cultura francese, oltre a molte chiese e costruzioni in stile europeo recentemente ristrutturate. Resiste anche una comunita' francese e francofona (a Pondicherry la lingua piu' parlata e' il Tamil) in gran parte composta da persone nate durante gli anni della colonia e ai quali nel 1962 fu data la possibilita' di ottenere il passaporto francese pur rimanendo a vivere a Pondicherry.
Qatar | Stopover a Doha
Molte compagnie aeree permettono di acquistare biglietti con stopover incluso che permettono di unire l'utile (spostarsi da A a B) al dilettevole (fare turismo a meta' strada). La Qatar Airways e' una di queste e, da buoni miliardari con i petrodollar, l'hotel te lo pagano addirittura loro. Il biglietto si acquista sul sito della compagnia ed e' meno flessibile di quelli standard ma puo' valere la pena se si ha a disposizione almeno un giorno di transito, anche perche', con tutto il rispetto per Doha, un giorno basta e avanza per vedere "tutto" quello che c'e' da vedere.
Lo stopover e' molto pratico: l'aeroporto di Doha e' uno dei piu' efficienti del mondo ed e' molto vicino alla citta' quindi anche gli spostamenti sono veloci. Al momento dell'acquisto del biglietto si puo' scegliere un hotel che va da quelli piu' standard (ma centrali) ai resort sul mare (ma periferici). Questi ultimi prevedono una spesa di una cinquantina di dollari a notte, mentre quelli standard sono inclusi nel biglietto aereo. Non serve visto e nemmeno registrazioni online o sul posto.
Il Qatar e' uno stato sulla carta ricchissimo e nuovissimo. Tra l'altro pare abbiano appena scovato un giacimento di gas che garantira' ricchezza e prosperita' ai (soli) qatarioti per le generazioni a venire. Gran parte degli abitanti del Qatar pero' non sono qatarioti (e quindi non rientrano nelle statistiche della ricchezza pro-capite) ma immigrati da altri paesi arabi o dal sub-continente indiano e sono impiegati nel fiorente business immobiliare locale.
L'architettura della citta' e' interessante: c'e' un bazaar molto arabo, un po' disneyficato ma molto piacevole, con ristoranti e caffe' all'aperto, negozi di falchi e di frutta secca e datteri. Poi c'e' la marina con un bel lungomare che porta alla zona finanziaria, piu' bella da lontano che da vicino ma comunque fotogenica. E' tutto pulitissimo, curatissimo e sicurissimo. Chiaramente bisogna programmare uno stopover a Doha solo in inverno, quando le temperature sono molto piacevoli (anzi, fa anche fresco la sera). Da evitare l'estate.
Stati Uniti | San Francisco
A San Francisco non si va, si torna. Un po' come a New York. I "luoghi iconici", come si usa dire oggi, non sono cosi' evidenti ma basta pensare al Golden Gate Bridge e viene subito in mente la citta' meta di tante emigrazioni, soprattutto dall'Asia. San Francisco e' facile da girare, basta avere fiato e gambe per salire e scendere le ripide strade, evitare il famigerato Tenderloin (un quartiere piccolo ma densamente malfamato) e abituarsi ai taxi senza autista. Che poi, prima o poi, saranno comuni ovunque. Basti pensare agli auricolari: era il 2002 e tutte quelle persone che parlavano apparentemente da sole mi sembravano tutte matte. Ora una persona che porta il cellulare all'orecchio e' quantomeno all'antica.
I luoghi piu' turistici sono ovunque, un po' italiani e un po' cinesi. A differenza di New York, a San Francisco c'e' poco di americano e declamare origini esotiche e' una passione locale. Sempre del 2002 ho ancora vivo in mente il ricordo di un'edicola (!) che vendeva cartoline (!!) tra cui una che diceva "If you are not Italian, fake it", che era tutto un programma.
San Francisco non e' piu' certo la citta' che era negli anni Sessanta, o negli anni Ottanta, e nemmeno quella del 2002. Oggi e' una citta' molto piu' gentrificata e difficilmente darebbe vita a un personaggio come l'Imperatore Norton (per chi non sapesse la storia, vale la pena leggera qui https://it.wikipedia.org/wiki/Joshua_A._Norton). Ma resta sempre San Francisco e tornarci una volta ogni tanto e' raccomandabile a tutti.
Qualche dettaglio pratico oltre le guide e il web. Gli hotel a San Francisco sono cari come dappertutto negli Stati Uniti, un'alternativa piu' che valida e' pero' il Golden Gate Hotel su Bush Street, in zona Union Square. Ghirardelli non merita piu' una sosta, mentre i negozi di alimentari vicini a Washington Square sono ancora sufficientemente autentici e gestiti in gran parte dalle famiglie italiane di un tempo. Il Pier 39 e' turistico ma non si puo' evitare. Al Presidio e' stato aperto un negozio gestito dall'ente dei parchi nazionali, il Warming Hut Park Store, che merita una visita.