Cina | Tibet | Giorni 8-9-10 - La Kora del Monte Kailash



La kora del Monte Kailash e' uno dei piu' grandi pellegrinaggi asiatici da secoli. Sacro a buddhisti, induisti, jianisti e bön (religione tibetana animista pre-buddhista), il Monte Kailash svetta inviolato a 6638 mslm. I tibetani identificano nel Monte Kailash il mitico Monte Meru, che dal piu' profondo degli inferi raggiunge con la sua vetta il paradiso. In prossimità del Monte Kailash nascono due dei grandi fiumi asiatici, il Brahmaputra e l'Indo.

Intorno sono stati nei tempo tracciati due circuiti di pellegrinaggio, uno interno, e meno frequentato, e uno esterno. Il percorso esterno e' stato negli anni approcciato anche dal turismo internazionale. I principali protagonisti pero' sono i pellegrini tibetani. In molti scelgono di percorrere l'intera kora prostrandosi, un esercizio fisico e mentale che prende dai 19 ai 21 giorni. Lo stesso risultato spirituale si puo' raggiungere compiendo la kora per 13 volte consecutive. A ognuno la sua scelta.

E' importante notare che i buddhisti tibetani, gli induisti e i jianisti compiono la kora in senso orario, mentre i bon camminano in senso anti-orario. I pellegrini normalmente scelgono di completare l'intero percorso con un unico sforzo (circa 12 ore di cammino) ma questa soluzione e' altamente sconsigliata a chi non e' nato ad almeno 4500 m di altitudine. Un buon compromesso e' completare la kora in 2 giorni. I turisti internazionali invece spesso prevedono di passare 3 giorni/2 notti. 

Inutile dire che completare la kora una volta porta all'espiazione dei propri peccati, ma completarla 108 volte porta direttamente al Nirvana.

Per un totale di 52 km, il circuito inizia e finisce a Darchen (Taqin in cinese), una località sorta ad uso e consumo dei pellegrini. Tutto il percorso si sviluppa a un'altitudine superiore sempre ai 4800 m, con l'altitudine massima raggiunta al Dolma Pass (5650 m).

La kora si puo' percorrere da meta' maggio a meta' ottobre ma bisogna essere sempre pronti alla neve, soprattutto in prossimità del passo. I pellegrini normalmente dormono presso i punti di ristoro sulle panche che di notte diventano letti, mentre i turisti internazionali scelgono o le sistemazioni in tenda nei pressi dei monasteri (soprattutto in alta stagione) oppure gli alloggi forniti dai monasteri (Drira Puk e Zutul Puk sono i piu' frequenti) oppure ancora le strutture governative costruite nei pressi dei due monasteri. I monasteri sono molto semplici (ma i soldi restano al monastero), le strutture governative non sono pero' necessariamente migliori o piu' attrezzate. In entrambi i casi viene offerto una semplice cena e acqua calda.

Giorno 1
Distanza giornaliera: 15.8 km | Ascesa: 409 m | Discesa: 87 m
Partenza: Darchen (4575 mslm)
Arrivo: Drira Puk (5080 mslm)


Il primo giorno di kora inizia a Darchen. Il percorso e' semplice, per un totale di 15.8 km e un'ascesa graduale di circa 400 m.

Normalmente i turisti internazionali vengono portati alla biglietteria e poi al punto di partenza in auto per saltare una parte di percorso poco significativa e risparmiare le forze per il giorno successivo (siamo pur sempre a 4800 m di altitudine, andando verso i 5000).

Durante il primo giorno la vista del Kailash e' frequente (non lo sara' praticamente piu' nei giorni successivi). Tutto il percorso e' punteggiato da bandiere di preghiera, ruote, piccole stupe e sassi decorati con il mantra ཨོཾ་མ་ཎི་པདྨེ་ཧཱུྃ (Om mani padme hum), l'intraducibile mantra sanscrito usato e ripetuto ovunque nel mondo tibetano.

L'obiettivo della giornata il Drira Puk Monastery, un piccolo monastero che offre un'impareggiabile vista sul Kailash. Le stanze sono molto semplici (per non parlare dei bagni all'aperto...) ma l'atmosfera e' piacevole e nella stanza comune vengono preparati piatti di zuppa o riso. Il monastero (ricostruito nel 1985) e' visitabile e dalla cima offre vedute ancora migliori.











Giorno 2
Distanza giornaliera: 22.3 km | Ascesa: 655 m | Discesa: 883 m
Distanza totale: 38.1 km
Partenza: Drira Puk (5080 mslm)
Arrivo: Zutul Puk (4820 mslm)


Il secondo giorno di kora e' il piu' impegnativo e inizia intorno alle 7:30 (in un posto dove il sole sorge alle 8:30, alle 7:30 e' ancora notte fonda). La prima tappa e' una tenda di ristoro a circa 90 min dalla partenza. Da questo punto in poi, inondati dalla luce del mattino, inizia la vera e propria salita al Dolma Pass, il terzo passo della giornata e sicuramente il piu' impegnativo. La salita vera e propria (200 m in ascesa) prende almeno 45 min e bisogna aspettarsi neve quasi tutto l'anno. L'arrivo al passo e' leggendario piu' che altro per il senso di liberazione dei pellegrini, che non si vergognano di stringere le mani agli stranieri come noi, che abbiamo condiviso con loro questo momento.

La discesa e' inizialmente ripida ma offre belle vedute su alcuni laghi alpini piu' in basso. Il terreno e' normalmente scivoloso quindi le bacchette sono consigliate. In fondo alla discesa e' possibile fermarsi presso un punto di ristoro piu' spartano degli altri ma dotato come sempre di stufa.

Arrivati a valle si riprende il percorso in falsopiano verso Zutul Puk Monastery. Questo tratto puo' essere molto ventoso ma siamo ormai sulla via del rientro e quindi si compie volentieri lo sforzo. Il monastero e' semplice ma gli alloggi sono migliori di Drira Puk. Le camere sono spaziose e i bagni (con pareti e soffitto!) meglio tenuti. La zona ristorante e' piacevole e l'offerta piu' varia. Il monastero si puo' visitare ma e' meno interessante del precedente.









Giorno 3
Distanza giornaliera: 11.2 km | Ascesa: 132 m | Discesa: 274 m
Distanza totale: 49.3 km
Partenza: Zutul Puk (4820 mslm)
Arrivo: Darchen (4575 mslm)

Il rientro da Zutul Puk a Darchen avviene lungo una strada sterrata che costeggia un fiume. Il percorso non e' particolarmente scenografico ma si superano alcuni punti di preghiera suggestivi.