Prossima fermata: India!

26 gennaio 2017 |


Dimensione: 3,3 mil Km2 (7º al mondo)
Popolazione: 1,3 miliardi di abitanti (stima) (2º al mondo)
Densita': 390 ab./km2
Religione: 80% induisti, 8% musulmani, 12% altri

L'India e' la piu' grande democrazia del mondo, con almeno 1,3 miliardi di persone. E' una repubblica federale divisa in 29 stati e 7 territori. La storia piu' recente e' legata all'Amministrazione britannica che governo' l'India dall'inizio del 1700, prima come Compagnia delle Indie Orientali e poi dal 1857 come Regno Unito. Ha acquisito l'indipendenza nel 1947 dopo la lotta non violenta guidata in particolare da Mahatma Gandhi. Lo stato indiano attuale nasce nel 1950 e ha dovuto gestire nei decenni questioni come la poverta', i rapporti con i vicini (in particolare il Pakistan) e lo sviluppo economico.
Un importante ruolo e' occupato dalla religione. Quattro religioni sono nate in India: l'Induismo, il Buddismo, il Gianismo e il Sikhismo. Lo Zoroastrianesimo, l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam sono invece arrivati in India nel primo millennio.

Storia


Durante i secoli, l'India fu oggetto di divisioni, saccheggi e conquiste da parte di un susseguirsi di dinastie al governo del Sultanato di Delhi.

1206 Sale al potere Qutb al-Din Aibak, primo sultano musulmano di Delhi e fondatore della dinastia Mamluk. Nasce il Sultanato di Delhi che rimarra' in piedi per 320 anni, fino al 1526.
1398 Tamerlano, in una delle sue tante campagne militari, invade Delhi.
1498 Vasco da Gama circumnaviga l'Africa e scopre la via per le Indie. Inizia il colonialismo in India.
1526 Il condottiero Babur, che reclamava la sua vicinanza a Gengis Khan e a Tamerlano, marcia sul Punjab e fonda la dinastia Moghul, che arriva a controllare tutta l'India settentrionale. La minaccia principale al potere era in quel momento rappresentata dai Rajputs, i principi di piccoli regni del Rajasthan, che il figlio di Babar, Akbar, seppe attirare a se' con la diplomazia e con la forza.

All'inizio del XVII secolo la Compagnia delle Indie Orientali arriva in India con l'intenzione di inserirsi nel mercato delle spezie. Negli anni molte nazioni europee arrivarono in India con le stesse intenzioni, ma di fatto solo gli inglesi ci rimasero. In pochi decenni, la Compagnia delle Indie Orientali prese il completo potere del paese e vi rimase dal 1757 al 1858. I principi vennero a loro volta assoggettati.

1857 Scoppia la Rivoluzione Indiana. Le motivazioni furono molte, tra cui la crisi economica causata dall'importazione di prodotti a buon mercato, soprattutto tessili, provenienti dall'Inghilterra, gli abbandoni forzati delle terre e l'aumento delle tasse per i terra tenenti. La Rivoluzione fu portata avanti soprattutto dall'esercito, appoggiato dai contadini. Delhi fu assediata per alcuni mesi e questo provoco' la fine definitiva della dinastia Moghul, sostituita dal Governo britannico appoggiato dai principi dei regni vicini. Ufficialmente l'Inghilterra dichiaro' che non si sarebbe intromessa negli affari dei regni a patto che essi si mantenessero leali nei loro confronti. Inizia il dominio britannico dell'India (Raj Britannico).

A differenza della Compagnia delle Indie Orientali, il Governo inglese porto' a una anglicizzazione della societa' indiana, che secondo gli inglesi doveva essere civilizzata. Fu introdotta l'educazione in lingua inglese, vennero costruiti strade e canali, vennero importati il servizio postale, il telegrafo e la ferrovia. La capitale fu spostata da Delhi a Calcutta (oggi Kolkata).

L'India rappresentava il territorio forse piu' importante sotto il controllo inglese: ospitava il 75% della popolazione dell'Impero ed era il principale fornitore di materie prime. Non comprendeva solo i territori dell'attuale India, ma anche del Pakistan (nato nel 1947), del Bangladesh (nato nel 1971), dello Sri Lanka (indipendente dall'India britannica, nato nel 1972) e della Birmania (nata nel 1937). All'interno dell'India, l'Inghilterra governava direttamente i possedimenti britannici (British India) mentre rimanevano in parte autonomi alcuni Stati cosiddetti principeschi o nativi. Anch'essi comunque erano soggetti al controllo inglese per quanto riguardava gli affari esteri e le comunicazioni.

Il passaggio successivo pero' doveva essere l'indipendenza del paese dagli inglesi. La lotta per l'indipendenza fu avviata nella prima meta' del XX secolo dal Congresso Nazionale Indiano e da altre organizzazioni politiche. La lotta fu ampiamente influenzata da Gandhi, poi conosciuto con l'appellativo Mahatma (Grande Animo), promotore della resistenza non violenta. La sua lotta insisteva su strumenti come il rifiuto al pagamento delle tasse, il boicottaggio delle istituzioni inglesi e dei loro prodotti, si batte' per i diritti dei Dalit (la casta piu' bassa nel sistema indiano). L'indipendenza dell'India era ormai inevitabile. Il problema di fondo che rimaneva pero' era il contrasto tra la parte musulmana e la parte induista del paese.

15 Agosto 1947 L'India diventa indipendente e la capitale viene riportata a New Delhi, una citta' a lato di quella esistente costruita dagli inglesi. Il territorio fu unificato e i regni indipendenti assorbiti in cambio di ricompense economiche per i loro sultani. E' in questi anni che nasce lo stato del Rajasthan, oggi il piu' grande dell'India (74 milioni di abitanti).

Le divergenze tra India e Pakistan si fecero sempre piu' marcate e scoppiarono in una serie di battaglie. Il giorno prima dell'indipendenza era stato infatti creato il Pakistan, per accontentare la Lega Musulmana. Nel 1971 la guerra Indo-Pakistana portera' alla creazione di un altro stato indipendente, il Bangladesh (Pakistan orientale).

La politica indiana e' animata principalmente da due partiti: l'Indian National Congress (INC), laico e di centrosinistra, attualmente a capo della coalizione di opposizione Alleanza Progressista Unita, e il Partito del Popolo Indiano (BJP), conservatore, nazionalista e difensore dell'identita' induista, attualmente al potere.

Una serie di omicidi eccellenti lasciano il segno nella storia indiana. Nel 1948 Gandhi viene ucciso da un estremista hindu contrario alla sua filosofia di inclusione. Nel 1984 Indira Gandhi, figlia del primo ministro Nehru (non appartiene alla famiglia del Mahatma) e prima donna primo ministro indiana, venne uccisa da una sua guardia del corpo Sikh per vendicare la repressione del movimento rivoluzionario sikh. Nel 1991 suo figlio Rajiv, anche lui primo ministro dal 1984 al 1989, fu assassinato da terroristi Tamil contrari alla posizione dell'India nei confronti dello Sri Lanka.

La vedova, di origini italiane, Sonia Gandhi non entro' direttamente in politica ma nel 1998 divenne presidente dell'Indian National Congress, di cui e' ancora oggi presidente. Nel 2004 vince la carica di primo ministro ma rinuncia e nomina un proprio compagno di partito, Manmohan Singh. Viene eletto in parlamento anche il figlio, Rahul Gandhi.
L'INC, partito sa sempre sotto il controllo della famiglia Gandhi, e' stato allontanato dai ruoli di potere solo con le elezioni nel 2014 vinte da Narendra Modi, espressione del partito BJP.