Tanzania

17 febbraio 2019 | |
La Tanzania e' un paese di meno di 60 milioni di abitanti in un'area tre volte quella italiana (ma il 38% e' riservato alla conservazione naturale). Si trova nell'Africa orientale nella zona dei grandi laghi (Vittoria, Albert, Edward, Tanganyika, Kivu, Malawi, Turkana). Confina con Uganda, Kenya, Mozambico, Malawi, Zambia, Rwanda, Burundi e la Repubblica democratica del Congo. Un numero di vicini adeguato alla storia travagliata di colonizzazioni e separazioni a tavolino nei secoli.

La lingua ufficiale e' lo Swahili anche se l'inglese e' molto utilizzato soprattutto nell'educazione (solo le scuole elementari sono in Swahili) e nel commercio. Il 90% dei tanzaniani comunque parla Swahili solo come seconda lingua e ha come lingua madre un dialetto tribale (ce ne sono piu' di cento nella sola Tanzania). Lo Swahili e' una sorta di lingua franca molto diffusa nella zona dei grandi laghi (Tanzania, Uganda, Kenya, Rwanda, Burundi, Mozambico e Repubblica democratica del Congo). Si scrive usando le lettere latine anche se si tratta di una trasposizione fonetica recente, essendo in origine scritta utilizzando l'alfabeto arabo (ormai dimenticato). Le due religioni principali, ed equamente rappresentate, sono l'Islam e il Cristianesimo, ma non sono frequenti gli scontri per motivi religiosi.


Il nome con cui il paese e' conosciuto oggi e' in realta' un nome composto dai toponimi Tanganyika (la Tanzania continentale) e Zanzibar (l'isola piu' importante). Le due regioni hanno una storia diversa e solo nel 1964 sono state unite in un unico stato. L'isola fu per secoli araba (ancora oggi la maggioranza della popolazione e' musulmana), mentre il Tanganyika fu colonizzato dai tedeschi intorno al 1880 per passare nel 1919 agli inglesi dopo la sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale. Nel 1954, l'insegnante Julius Nyerere, poi leader del movimento dei paesi non allineati, entro' in politica con la Tanganyika African National Union (TANU) e rivendico' la sovranita' nazionale, ottenuta finalmente nel 1961. Nel 1962 fu trasformata in una repubblica democratica. Nel 1963 la Rivoluzione di Zanzibar scaccio' il dominio arabo e rese l'isola indipendente, per poi convergere con il Tanganyika l'anno successivo.

Nyerere si impegno' alla costruzione di un'identita' nazionale che superasse le differenze tribali. Adotto' la Dichiarazione di Arusha (1967) con cui si impegno' al socialismo e al pan-africanismo. Molte banche e imprese furono nazionalizzate. Ancora oggi il paese e' di fatto governato da un unico partito (CCM), anche se il multipartitismo e' garantito per costituzione. Grazie a molte di queste politiche, la Tanzania ha beneficiato nei decenni di una maggiore stabilita' rispetto agli altri paesi africani.

L'economia africana e' per un terzo agricola e per un quinto industriale (sfruttamento delle risorse naturali in primis). Il 15% del PIL e' prodotto dal turismo. Andate in Tanzania.