Breve storia dell'Australia

25 settembre 2015 |
L'Australia, e quindi l'Oceania, e' un continente per definizione "nuovissimo". Fu concepito come colonia penale e improntato sulla purezza della sua popolazione. Le cose fortunatamente sono in parte cambiate.

La presenza di uomini in Australia e' provata fin da 42-48.000 anni fa, molto probabilmente provenivano dall'attuale Sud-Est asiatico. Quando i primi esploratori europei misero piede in Australia nel 1700 trovarono una popolazione in larga parte ancora dedita all'agricoltura e alla caccia.
Il primo europeo che confermo' l'esistenza del continente australiano fu il navigatore olandese Willem Janszoon che la vide dalla sua nave il 26 febbraio 1606 e, dopo una serie di esplorazioni, la chiamo', spinto da un sentimento per nulla patriottico, "Nuova Olanda".
Poi fu la volta di William Dampier, un esploratore inglese che tocco' terra nel 1688. Nel 1770 James Cook inizio' le prime esplorazioni scientifiche e mappo' quello che chiamo', anche lui in linea con l'atteggiamento dell'epoca, New South Wales e lo dichiaro' di proprieta' della Gran Bretagna.

Nel 1783 l'Inghilterra perdeva la sue colonie americane e si rivolse quindi all'Australia, verso la quale mando' il comandante Arthur Phillip per stabilire una colonia penale nel New South Wales. La bandiera fu issata il 26 gennaio 1788, che oggi viene ricordato come Australian National Day. La colonia fu pero' fondata ufficialmente il 7 febbraio dello stesso anno. Il primo insediamento inglese porto' alla nascita dell'attuale Sydney.
Nel 1803 una nuova colonia fu fondata nell'attuale Tasmania e nel 1825 fu proclamata colonia autonoma. Gli altri stati furono mano a mano fondati tra il 1828 e il 1911. A differenza delle altre colonie australiane, solo l'Australia Meridionale non fu mai usata come colonia penale.
Gli aborigeni, che quando arrivarono gli europei si stima fossero circa 1.000.000, si videro gradualmente ridotti di numero, prevalentemente a causa delle malattie infettive portate dagli europei.
Per "favorire" l'integrazione, nel 1869 furono promulgate delle leggi che prevedevano che i figli di aborigeni potessero essere rimossi dalle famiglie di origine per integrarli in quelle europee. L'appartenenza della terra da parte degli aborigeni fu riconosciuta solo nel 1992, quando la Corte Alta ribalto' il concetto secondo cui prima dell'arrivo degli europei la terra in Australia non fosse di nessuno.
L'Australia attirava soprattutto per le opportunita' di arricchimento date dalla corsa all'oro, iniziata a meta' del 1850. Grazie a questo cambiamento di scenario, le colonie piu' grandi ottennero in quegli anni autonomia governativa, pur rimanendo inquadrati nell'impero britannico.
Il 1 gennaio 1901 le colonie furono riconosciute come una federazione: il Commonwealth of Australia, comunque parte dell'impero britannico. Melbourne fu dichiarata capitale in attesa della costruzione di Canberra. Furono anche avviate una serie di politiche (White Australia Policy) per favorire l'immigrazione di popolazione bianca da paese anglofoni, svantaggiando invece immigrati di altre provenienze.
Lo Statuto di Westminster del 1931 termino' molti dei rapporti coloniali tra Australia e Regno Unito. Durante la Seconda guerra mondiale, minacciata di un'invasione giapponese, l'Australia si affido' agli USA piuttosto che all'Inghilterra che aveva invece perso la guerra in Asia nel 1942. Tra il 1949 e il 1973 la White Australia Policy fu gradualmente abolita e iniziarono ad arrivare immigrati da tutto il mondo (tra tutti, ovviamente, gli italiani).
L'Australia Act del 1986 termino' la supervisione inglese sul governo dell'Australia. Nel 1999 un referendum boccio' pero' la proposta di diventare una Repubblica pertanto la Regina d'Inghilterra, con il titolo di Regina d'Australia, e' formalmente il capo della nazione, rappresentata dal Governatore Generale.